Interviene Stefano Stranges
Lo affiancano Riccardo Lichene, Giulio Garlaschi e Davide Gatti, giovani studenti del Master in Giornalismo e Sostenibilità. Public Historians, autori del progetto “Deviced”.
Viviamo in un periodo in cui l’innovazione tecnologica è protagonista di un cambiamento che promette di semplificare e arricchire le nostre vite. Tuttavia, quello che per qualcuno è progresso, per altri può avere un caro prezzo.
Il reportage “The victims of our wealth” (“Le vittime delle nostra ricchezza”) racconta attraverso potenti immagini la filiera di consumo e sfruttamento del materiale tecnologico che ci circonda, dall’estrazione dei minerali senza un controllo sui diritti umani nelle miniere di coltan in Congo fino allo smaltimento illegale nelle discariche degli e-waste in Ghana. Un dramma capace di aprire gli occhi di fronte al terribile impatto umano ed ambientale che questa filiera può avere.
Stefano Stranges è un fotografo indipendente torinese. Specializzatosi nel 2012 con un masterclass della Magnum Photo, i suoi lavori sono focalizzati sul tema reportagistico sociale, alternando servizi istituzionali e reportage di viaggio a collaborazioni con organizzazioni umanitarie e riviste del settore, tra le quali Rolling Stone, Il Reportage, Jesus Magazine, Il Manifesto, La Stampa, La Repubblica, Left Magazine. Nel 2017 ha fondato, insieme a tre colleghi fotogiornalisti, il CollettivoX, progetto legato alla didattica e sensibilizzazione nelle scuole e in centri formativi delle città. Nello stesso anno entra a far parte del collettivo fotogiornalistico Walkabout-Photography. Attualmente è impegnato in un progetto a lungo termine con l’ONG Terre des Hommes. Uno degli ultimi suoi lavori affrontano il tema della filiera tecnologica, dalle miniere di Coltan alle E-waste del Ghana, dal quale nasce la sua mostra itinerante “The victims of our wealth” (finalista al Sifest Premio Pesaresi 2016, Menzione d’Onore all’ IPOTY- International Photographer of the year, progetto vincitore del contest per il Festival dei diritti Umani 2017, Silver medal al TIFA – Tokio International Photography Award 2018).